L’APA IN ETIOPIA
L'Apa è presente anche in Etiopia con uno studio dentistico presso il dispensario medico di Getche a circa 200 Km da Addis Abeba, gestito dalle suore etiopi di una congregazione italiana del Sacro Cuore della Croce.
Varese-10 dicembre 2012
IL PROGRAMMA
Cari amici dell'APA,
come sapete sono rientrato da poco da un viaggio in Etiopia, e l'ho fatto per rivedere luoghi e persone che avevo incontrato nella mia prima missione di volontariato nel lontano 1990 con la Medicus Mundi. Il tempo ovviamente cambia ogni cosa, ma non volevo trovare quel che avevo lasciato, anzi speravo fosse cambiata la situazione, perché allora era un tempo piuttosto triste e di grande siccità e carestia, con scenari a dir poco allucinanti. E almeno da questo punto di vista le mie speranze non sono rimaste disattese, e pur restando una certa criticità nel Paese, ho notato segni di miglioramento. Pensando anche a voi mi sono unito in una sorta di solidale amicizia con alcuni appartenenti al gruppo di appoggio di volontariato Medici con l'Africa, CUAMM - Varese, Luisa, Erminia, Giusy, Marco, e di cui sono anche l'immeritato presidente. E anche con mio fratello Elia, ci siamo avventurati al sud nella regione dei laghi, tanto arida quanto splendida. Siamo stati accolti dall'affetto e l'ospitalità dei padri della Consolata di Torino, e in particolare di Abba Renato Saudelli di Fano, che è stato per me una specie di guida spirituale per tanti anni, che ci ha accolto nella casa Madre ad Addis Abeba, capitale sottosopra in completa ristrutturazione viaria, caotica, come tutte le grandi città africane, dove si aggirano senza più grande sorpresa una cospicua flottiglia cinese.
Infatti sono loro ad avere in mano il potere economico, loro hanno fatto la prima autostrada che percorriamo verso Shashamene, la nostra prima tappa. Del resto come dar torto alla Cina, l'unica che è stata in grado di "vincere" l'Africa, là dove schiavitù e colonialismo avevano fallito.
L'Africa infatti non è mai stata degli africani, e lo si capisce dalle multinazionali che sono disseminate sulla strada, oltre ai cinesi anche americani, europei, russi, e adesso anche giapponesi si spartiscono le materie prime in cambio di infrastrutture e opere di prima necessità così preziose per gli etiopi.
Qui dove ho ritrovato le emozioni intatte così come le avevo lasciate, la missione, il dispensario, gli amici e soprattutto lo studio dentistico, perfettamente funzionante ma, (sob) senza dentisti ..., così ho lavorato già da domenica sera in modo appassionato e spontaneo così come è stato negli anni '90. Abbiamo incontrato anche i colleghi, Francesca, Annalisa,Valentina, Roberto, che facevano una esperienza di volontariato medico al dispensario. Poi siamo stati a Gambo, ospedale rurale, interamente africanizzato dove abbiamo incontrato gruppi di volontariato italiano e spagnolo che facevano da appoggio clinico ai colleghi etiopi.
Qui ho ritrovato la vecchia sedia dove facevo la mobile clinic ai lebbrosi , dopo la messa della domenica e dove ho “curato” una collega etiope internista che ha studiato a Cuba.
Ci siamo concessi anche qualche momento di relax sul lago di Awasa e alle terme di Wondo Genet, dove andava, Hailè Selassiè imperatore, facendo sempre capo alla missione della Consolata come punto di riferimento. Padre Silvio Sardella, ci ha chiesto di aiutarlo, che avrebbero tanto bisogno di dentisti, allora gli ho spiegato qual'è la nostra filosofia che ha accolto con gioia.
Vedremo...Di qui ci siamo spostati all' Ospedale di Wolisso gestito dal CUAMM di Padova, un vero gioiello di assistenza medica e chirurgica, di prevenzione di malattie materno-infantili, nel cuore dell'Etiopia con reparti perfettamente funzionanti e puliti. C'è anche, al suo interno, uno studio dentistico con due poltrone sobriamente attrezzato, però il dentista etiope, vorrebbe che qualcuno gli insegnasse quali sono le nuove tecniche e gli facessero vedere come funzionano i nuovi materiali .
Lui, mi ha detto, non vuole fare estrazioni a vita.
Da qui ci siamo spinti tra landscape davvero mozzafiato quanto poveri e distanti, fino ad arrivare a Getche missione gestita da un manipolo di suore veramente speciali e determinate che hanno dato vita a un dispensario e a una vera e propria clinica dotata di apparecchiature capaci di accogliere pazienti aventi bisogno d'ogni tipo di cure. Qui un gruppo di medici pediatri della Engera African People Caring, aiutavano le suore nell'attività medica.
Engera che significa "pane" in Amarico è un’associazione no-profit fondata e costituita da medici, infermieri e volontari impegnati nell’assistenza socio-sanitaria in Etiopia. C'è anche uno studio dentistico nuovo e ben attrezzato solo per estrazioni ma... senza dentista .
Tornati ad Addis, abbiamo vissuto il clima emozionante, non tanto della maratona, erano in fondo 10 km, ma la straordinaria realtà di due etiopi e di un italiano venuto apposta per la Great Ethiopian Run, che avendo subito, l'amputazione di una gamba ciascuno, hanno corso con le protesi in carbonio, alla Pistorius, definiti paralimpici, offrendo una rara esperienza umana e sportiva di grande levatura solidale. Siamo ripartiti all'indomani, portando con noi alcune tele, opere d'arte, prodotti e ricami etiopi, che Abba Renato ha insegnato ai suoi allievi pittori e disabili che ho conosciuto nella scuola per handicappati ad Asella.
Mi ha detto “peccato che parti”, e mi ha aperto la bocca mostrandomi un problema ai denti. Cari amici dell' APA, tutto questo per dirvi quanto bisogno c'è in Etiopia, a volerli aiutare. Ne approfitto per dirvi Buon Natale e in questa breve pausa di lavoro, fate una piccola riflessione.
Un abbraccio a tutti. Dino