Aspettative in procinto di partire Nazioni Unite
"Che cosa ti aspetti? Quali sono i tuoi pensieri prima della partenza?" Queste le domande sulle quali mi è stato chiesto di riflettere, con mio grande piacere.
Ci ho riflettuto, eccome, e mi sono resa conto che probabilmente ci si può davvero aspettare qualcosa solo da quello che si conosce, da quello di cui si ha un'idea in testa, da quello che si è già vissuto. E in effetti io non so esattamente cosa aspettarmi da questo viaggio, o meglio, credo di avere in mente solo immagini stereotipate della grande Africa, che saranno probabilmente un granello di sabbia rispetto al grande ammontare che vedrò con i miei occhi e vivrò con la mia persona.
In fondo tutti giorni, facendo comodamente colazione in cucina, con il latte fresco di frigo e i biscotti privi di grassi idrogenati guardo il telegiornale e si parla di immigrazione, di prese di posizione politiche in merito, di piani d'azione, di modi per accogliere (o forse più per respingere); ma di fatto quello che mi son sempre chiesta è: ma loro, da quale condizione arrivano? Siamo tanto intenti a difendere la nostra terra, il nostro status, il nostro lavoro, la nostra sicurezza, ma loro, che storie hanno da raccontarci? Da quale carenza di possibilità stanno con le unghie e coi denti volendo fuggire? Ecco. Forse questa è la mia aspettativa più grande: rispondere a queste domande e, grazie a quello che vedrò, avere finalmente una visione oggettiva e vera in merito, perché non mediata da nessuno, ma vista e forse anche sofferta, con i miei occhi.
Medito su questo termine "aspettativa" e indagandone l'etimologia latina da "exspectare" composto di "ex-spectare" (guardare fuori) comprendo che in fondo il leitmotiv è tutto qui. Nel guardare fuori. Ma fuori da cosa? Fuori da quello che ci circonda, fuori da ciò che conosciamo, dalla comfort zone in cui viviamo. Guardare fuori ed essere semplicemente più umani e più propensi verso l'altro, più disposti a comprendere e a compatire, nel vero senso del termine, ovvero "soffrire assieme" anziché a distanza.
Queste le mie aspettative, che vengano esse infrante o confermate non lo so, ma di una cosa son certa: visto il fine, non ho mai desiderato così tanto partire.
Veronica Campana